I Gattici e il L’asino della Domenica delle Palme – tradizioni pasquali nella regione di Salisburgo

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I Gattici e il L’asino della Domenica delle Palme – tradizioni pasquali nella regione di Salisburgo

Quando i gattici mostrano in primavera la loro pelliccia argentea e lucente, i bambini e le bambine, giovani e meno giovani, vanno alla ricerca di stecche adatte a cui legare i rami del salice.

A questi rami si aggiungo rami di bosso, di ginepro, di tasso, di agrifoglio ecc. intrecciati in modo elaborato formando dei mazzi aggiungendo trucioli di legno colorati, uova dipinte artisticamente e altre decorazioni.

Più grande e bello il “Mazzo delle Palme” (chiamato in tedesco anche „scopa ramazza delle Palme“) diventa e più orgoglioso si sente il portatore che lo porta in chiesa la Domenica delle Palme. I mazzi legati alle stecche possono essere lunghi fino a 6 metri e pesare parecchio. Chi ha la sfortuna di farlo cadere viene preso in giro per tutto il giorno.

Il modo in cui vengono legati i “Mazzi delle Palme” varia da regione a regione, ma di solito le ragazze ricevono una versione più piccola, ma anche splendidamente decorata.

La benedizione delle palme, che avviene in chiesa la Domenica delle Palme (la domenica prima di Pasqua), è un’usanza che si è mantenuta nella regione alpina fin dal Medioevo.

L’ingresso in chiesa con i “Mazzi delle Palme” tenuti con le stecche ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme su un asino, durante il quale venivano agitate le foglie di palma e rami d’ulivo.

L’ingresso biblico viene rievocato dal 400 d.C. e la benedizione dei rami è documentata dall’VII secolo.

I rami di palma non erano disponibili nell´area alpina Alpi a causa del clima e furono per questo sostituiti principalmente da rami di bosso e di salice considerate entrambi piante medicinali dagli antichi Romani.

I “Mazzi delle Palme” vengono benedetti alla Domenica delle Palme in chiesa durante la messa e portati poi con le stecche in una processione attraverso il villaggio. Ogni famiglia li mette nei gardini o nei campi. È bello vedere i “Mazzi delle Palme” colorati sparsi nei giardini o nei campi dei contadini per i mesi successivi.

Si crede anche che strappando alcuni rami dai mazzi e bruciarli durante i temporali evita eventuali danni causati dal maltempo.

Nelle città i “Mazzi delle Palme”  vengono esposti a seconda delle loro dimensioni alle finestre, davanti alle case o sui balconi fino al giorno dell’Ascensione.

E`di tradizione lasciare un “Mazzo delle Palme” in parrocchia e bruciarlo completamente usando le ceneri per segnare una croce sulla fronte dei credenti durante la messa del Mercoledì delle Ceneri.

„L’asino della Domenica delle Palme

Così (“asino della Domenica delle Palme”) veniva chiamato originariamente in modo non proprio lodevole l’ultima persona che entrava in chiesa con un “Mazzo delle Palme”.  Oggigiorno viene chiamato così il ritardatario in famiglia che si alza per ultimo dal letto e preso in giro per tutto il giorno. Una tradizione che viene praticata con molta malizia.

Il Pretzel della Domenica delle Palme

Un Pretzel è una ciambella salata a forma di un otto. Secondo le testimonianze medievali, un pretzel veniva utilizzato per decorare la tavola dell´Ultima Cena di Christo.

In ricordo di ciò, un cosiddetto pretzel della Domenica delle Palme viene regalato a parenti, vicini o amici che non possono più andare in chiesa. La forma del pretzel ricorda il simbolo dell’omega.  I tre fori rappresentano la Trinità, simbolo dell’immortalità di Cristo. Al posto del pretzel, oggi si regalano sempre più prodotti da forno e dolci, che vengono preventivamente benedetti in chiesa.

Molti pretzel della Domenica delle Palme vengono mangiati di nascosto dai un giovani affamati dopo il trasporto faticso die “Mazzi delle Palme”.

La Domenica delle Palme celebra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. In molte parrocchie questa ricorrenza viene rievocata fin dal Medioevo. All’epoca, i sacerdoti attraversavano il villaggio decorato in groppa a un asino.  Tuttavia, l’asino fu sostituito da una figura di legno a partire dal XI secolo.  L’usanza, inizialmente seria, fu abusata a partire dal XV secolo, quando ai bambini fu permesso di salire sull’asino chiedendo in cambio delle monete. Tuttavia, divenne divertente per i bambini quando la pancia dell’asino si aprì e ne fecero uscire dei dolci.

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